I benefici dell’uva…in calice!

L’uva settembrina, è fragola zuccherina.

Per il primo giorno d’autunno, non potevamo non iniziare con un preverbio dedicato alla protagonista del nostro articolo: l’uva.

Sapevate che la vite ha origini antichissime? Si pensa che la coltivazione dell’uva risalga circa al 1700 a.C., nella zona che oggi corrisponde ai paesi dell’Armenia e della Georgia. Da lì, la sua produzione si diffuse anche tra gli Ebrei, gli Arabi e, soprattutto, tra i Greci, che dedicarono al vino una divinità, Dionisio, probabilmente il più allegro dell’Olimpo (immaginatelo a sorseggiare la sua brocca, mentre i compari si davano alla guerra). Scherzi a parte, fu proprio grazie ai Greci che la viticultura arrivò in Sud Italia.

I benefici

Tralasciando la storia, ciò che ci interessa sottolineare sono i benefici di questo succoso frutto. Non solo, infatti, ci delizia con il suo sapore dolce, ma aiuta il nostro fisico e ci rende più forti.

  • Il succo d’uva è un potente antiossidante. Sapevate che, se aggiunto in una tazza di tè verde, aiuta a mantenere la concentrazione?
  • L’uva è ricca di flavonoidi, componenti importanti per il nostro sistema cardiovascolare. Servono a inibire la formazione dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS) e dell’ossidazione del colesterolo cattivo.
  • Grazie alle vitamine e ai sali minerali contenuti, l’uva aiuta il corpo a fronteggiare la stanchezza e la spossatezza.
  • Nell’uva spicca il boro, che agevola l’assorbimento del calcio nelle ossa e aiuta a prevenire l’osteoporosi.
  • L’uva, infine, è anche un toccasana in caso di stitichezza, perché depura e disintossica l’organismo.

Elencati i principali benefici dell’uva, concentriamoci su quello che realmente ci interessa: quanto vino possiamo bere?

Purché sia consumato in maniera responsabile e mai a stomaco vuoto, il vino e i suoi componenti agiscono su vari livelli:

  • hanno un effetto antiossidante e antinvecchiamento;
  • agiscono positivamente su colesterolo, trigliceridi e glicemia basale;
  • inducono un aumento della sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina;
  • hanno un’azione fibrinolitica e antitrombotica;
  • hanno un effetto benefico sulle ossa.

Per rispondere alla precedente domanda, i nostri nonni ci avevano visto lungo: se c’è una cosa che non deve mancare mai a tavola, è un bel bicchiere di vino!

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